sabato 31 marzo 2007

Riflessi

Passeggiavo questa mattina lungo le rive dell'Arno, respirando finalmente un'aria pulita, limpida, aperta. Dopo una giornata buia e piovosa oggi è finalmente tornato a risplendere il sole, in questa città in cui non sono molte le giornate in cui il cielo è totalmente limpido e azzurro intenso. Avvolta in questa aria fresca di inizio primavera, ho rivolto lo sguardo verso la riva opposta del fiume e sono rimasta a bocca aperta, come un bambino quando vede per la prima volta qualcosa che lo colpisce. Mi sono accorta di quanto fosse bella l'immagine delle case lungo la sponda riflesse nell'acqua. Un gioco di luce e colore meraviglioso; le tonalità del giallo-arancio tipiche delle case pisane che contrastavano con il verde scuso della chioma degli alberi. Il tutto illuminato dal riflesso azzurro del cielo. Ho avuto come la sensazione di essere stata catapultata in uno dei quadri di Cezanne, dove ogni pennellata contribuisce a creare l'immagine perfetta degli oggetti che si riflettono su una tranquilla superficie d'acqua.

venerdì 30 marzo 2007

Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole. (Ennio Flaiano)


In questa giornata in cui buio e pioggia fanno da padrone ho deciso di pensare ai sogni. Stamattina, ancora assopita nel dormiveglia, questa frase ha cominciato insistentemente ad aleggiarmi nella mente: "I sogni alimentano l'anima". E' vero, cosa sarebbe la nostra anima senza sogni? Sterilità, aridità, il nulla.
Sognare deve fare parte della nostra vita, del nostro quotidiano. Non importa quale sia (o siano) il sogno. Belli, impossibili, fantasiosi, surreali, assurdi e senza senso...non esiste una scala di valutazione. I sogni sono sogni e basta. Sono il motore della nostra quotidianità, sono il cibo che da energia per andare avanti, sono quell'irreale che quando diventa vero sprigiona una carica paragonabile ad un'esplosione fortissima. Danno l'input per andare avanti, per sperare. Si, i sogni sono speranza.
"C'è nei sogni, specialmente in quelli più generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia.[Moravia]"

giovedì 29 marzo 2007

Pensieri in libertà

Riflettevo! Parto da una mail ricevuta da un amico (mi azzardo a utilizzare questa parola, spero non se ne abbia a male quando leggerà il post e capirà che mi riferisco a lui) in cui mi accenna che sta per partire per un viaggio che lo farà staccare dallo stress dovuto al lavoro (e forse anche ad altro). Ho percepito un senso di irrequietezza e la meta del viaggio, purtroppo tristemente nota a tutti più per episodi di violenza e guerra che per le bellezze che sicuramente nasconde, in qualche modo ne è lo specchio. Ma non volevo scrivere un post su di lui, assolutamente. Parto, invece, da questa cosa perchè mi sono ritrovata a riflettere su una serie di argomenti che hanno iniziato a far fluttuare a caso pensieri nella mente.
Un viaggio...perchè a un certo punto della vita si sente l'esigenza di un viaggio? D'istinto mi vengono in mente mille motivi, alcuni sicuramente banali e scontati, altri estremamente personali e soggettivi. Trovo stimolante tornare indietro negli anni e cercare, ora, un motivo per ciascuno dei viaggi che ho fatto....forse scopro degli aspetti di me che avevo sottovalutato o che ora guardo con occhi diversi.
Credo che il ricordo di ciascun viaggio possa essere paragonato ad una fotografia dell'animo in quel momento.

giovedì 15 marzo 2007

Primavera

So che l'evidenza mi è contro...ma ormai da due giorni siamo entrati in primavera. Dal punto di vista puramente astronomico, questa bellissima stagione (forse la più bella delle quattro) inizia con l'equinozio di primavera (il 21 marzo circa nell'emisfero nord, ed il 23 settembre nell'emisfero sud), e finisce con il solstizio d'estate (il 21 giugno circa nell'emisfero Nord ed il 21 dicembre nell'emisfero sud).
L'idea di scrivere un post sulla primavera è nata dall'aver letto con attenzione la storia della dea greca Afrodite (Venere per i romani), strettamnte connessa con questa stagione.
Afrodite è la divinità greca dell'amore, inteso anche come attrazione delle varie parti dell'universo tra loro per conservare e procreare: Simboleggia l'istinto naturale di generazione e di fecondazione. I Greci connettevano il nome di Afrodite con la spuma del mare (afròs), dalla quale ritenevano che fosse nata; diffusosi il suo culto in Occidente, prima ad Erice in Sicilia e poi fino a Roma, la dea venne onorata col nome di Venere (da venus, venustas = bellezza).

Nella Teogonia di Esiodo si narra come Afrodite, nata dal mare in una serena giornata di primavera, venne portata dagli Zefiri prima a Citera, da dove su una conchiglia fu trasferita a Pafo nell'isola di Cipro. La stagione e il luogo: la primavera e il mare. La stagione che ha dato il via al ciclo della vita sulla terra è stata la primavera; dal Caos primigenio le nascenti forme di vita trovarono la loro sede naturale nel mare. Ecco congiunti la primavera e il mare per generare Afrodite.
Fu per antonomasia la dea della bellezza quando vinse la gara suscitata dalla dea della Discordia tra lei, Era e Atena, promettendo al giudice, che era il figlio di Priamo, Paride Alessandro, il possesso della donna più bella del mondo, cioè Elena, moglie di Menelao, re di Sparta; e creando così i prodromi della guerra di Troia.

martedì 6 marzo 2007

La malattia è il lato notturno della vita. (Susan Sontag)

Molti di voi criticheranno la scelta di dedicare un intero post ad un argomento così triste, complicato, travolgente e coinvolgente. Ma è quello che sentivo da un pò di giorni...troppi episodi, troppe coincidenze, troppe volte così vicino negli ultimi tempi.
La malattia è il lato notturno della vita...si potrebbe partire dalla visione più ottimistica...ad ogni notte segue sempre un alba, il risveglio, il giorno, il sole...questo forse è lo spirito con cui, facendosi forza (trovando la forza dentro)si dovrebbe affrontare ogni malattia, la propria e quelle che colpiscono le persone vicine.
Ma è utopia, utopia pura, c'è solo ansia, paura, senso di abbandono, tristezza, sconforto, smarrimento, si comincia a fare un bilancio della propria vita, ci si convince che è stata inutile, priva di senso, forse banale, a volte inconcludente.
Chi sta vicino ad una persona cara malata vive nell'ansia di essere abbandonato, subisce uno sconvolgente ribaltamento di ruoli, non è più lui ad essere protetto ma deve imparare a proteggere, confortare, sostenere e, a volte, mentire.
E si....nella malattia si mente, si mente per primi con se stessi, poi si mente con gli altri, si fa finta di tutto...solo per dare conforto...conforto a chi è malato e conforto a quelli che lo affiancano.
Eppure ogni malattia ha un suo significato spirituale. "La domanda relativa al significato della malattia non è mai stata posta dalla medicina moderna, poichè si considera una disciplina scientifica e la domanda sul significato della realtà (una questione puramente metafisica) non rientra nelle domande poste dalle scienze naturali".

Non esiste, probabilmente, un motivo per cui una malattia compare, non esiste un motivo pr cui sparisce e si risolve...il più delle volte l'indole umana tende a darle un significato preciso, quasi di punizione...non è una punizione, è un atto di forza, quella che si deve impegnare per uscirne, per combatterla e far arrivare di nuovo la fine della notte e l'inizio del nuovo giorno.