domenica 30 novembre 2008

Aggiungi un posto a tavola!

Fin da piccola il pranzo della domenica ha rappresentato un momento bellissimo, irrinunciabile. con la famiglia tutta riunita intorno al tavolo, il pranzo finalmente consumato senza fretta e con i piatti più buoni e golosi. Devo confessare che da quando sono andata via di casa per trasferirmi a Pisa una delle cose che mi è mancata di più sono stati, appunto, i pranzi domenicali consumati nella mia casa di Roma, nel luogo più accogliente di tutti e circondata dalle persone a cui voglio bene. Oggi questa atmosfera si è rinnovata: ho preparato un pranzo per i miei amici (non in formazione completa, ma quelli presenti sono sicuramente tra i più amati). Sin dalla mattina ho provato gusto nel preparare le cose che mi vengono meglio per loro, assaporando il momento in cui sarebbero entrati (alcuni di loro per la prima volta nel mio nuovo nido), in cui li avrei portati a visitare la casa e ci saremmo finalmente seduti tutti intorno al tavolo. E le aspettative non sono state deluse: ho gustato tutti i momenti di questo pranzo, mi sono soffermata a lungo a guardarli ed ascoltarli uno ad uno, abbiamo mangiato, spero (ma direi di si) di gusto, abbiamo scherzato, ci siamo divertiti e mi sono sentita come quando ero bambina ed eravamo, io e i miei parenti, seduti nella nostra sala. Ora sono sul divano e da quando se ne sono andati ho ripensato spesso a questa domenica e alle belle sensazioni che mi ha lasciato. Grazie per essere venuti e grazie perchè è sempre un piacere trascorrere del tempo con voi: mi sono sentita come ad un pranzo di famiglia.

venerdì 21 novembre 2008

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros o Pablo Neruda?)


..le emozioni, proprio quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso....quelle che ci fanno battere il cuore, che ci fanno trepidare aspettando che arrivi domani, che a volte ci lasciano spiazzati e devastati per la loro intensità....ma che poi ti fanno solo venir voglia di urlare.....ANCORA!!!!!

martedì 18 novembre 2008






...Non si può inseguire nessuno troppo lontano...
[Rossovermiglio - Benedetta Cibrario]

giovedì 13 novembre 2008

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
[Nazim Hikmet]

giovedì 6 novembre 2008

Anche questo anno ho deciso di continuare l'esperienza del corso di teatro...non che abbia velleità artistiche nè adoro in modo particolare avere gli occhi delle persone puntati addosso mentre mi trovo su un palco, però trovo questa esperienza molto interessante per diversi motivi. Innanzi tutto il fatto di mettersi in gioco, sempre e comunque, è fonte di grandi stimoli. Inoltre confrontarsi con persone inizialmente estranee e poi, settimana dopo settimana, più vicine offre spunti di riflessione utili per capire se stessi. Il lavoro che facciamo è ancora molto lontano dal mettere in scena uno spettacolo. Per ora è ancora un percorso interno, un raggiungere la consapevolezza del proprio corpo e, soprattutto e ancor più difficile, delle proprie emozioni. Quelle belle e quelle brutte, quelle che proviamo nel quotidiano e soprattutto quelle che ci fanno paura e reprimiamo dentro di noi. Abbiamo l'illusione che alcune emozioni non ci appartengano, in realtà ci sono, nascoste da qualche parte e il lavoro difficile è proprio quello di trovarle, farle venire fuori e, finalmente, affrontarle.
Ma non è solo questo: la sensazione di essere messo a nudo davanti agli altri può essere devastante. In particolare, almeno per quanto mi riguarda, rendermi conto che le persone che sono lì con me, stanno conoscendo tutto di Sabrina, sia quello che è palese, che mostro quotidianamente, ma in modo particolare quello che c'è dentro, nel mio intimo e che, avrei giurato con tutta me stessa, non ho mai e poi mai permesso che uscisse o che fosse trasparente.
Insomma, un cammino interessante, una nuova strada inesplorata, in cui, ahimè, ci vuole anche una buona dose di coraggio!!

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l'opera finisca senza applausi..[Charlie Chaplin]