So che l'evidenza mi è contro...ma ormai da due giorni siamo entrati in primavera. Dal punto di vista puramente astronomico, questa bellissima stagione (forse la più bella delle quattro) inizia con l'equinozio di primavera (il 21 marzo circa nell'emisfero nord, ed il 23 settembre nell'emisfero sud), e finisce con il solstizio d'estate (il 21 giugno circa nell'emisfero Nord ed il 21 dicembre nell'emisfero sud).
L'idea di scrivere un post sulla primavera è nata dall'aver letto con attenzione la storia della dea greca Afrodite (Venere per i romani), strettamnte connessa con questa stagione.
Afrodite è la divinità greca dell'amore, inteso anche come attrazione delle varie parti dell'universo tra loro per conservare e procreare: Simboleggia l'istinto naturale di generazione e di fecondazione. I Greci connettevano il nome di Afrodite con la spuma del mare (afròs), dalla quale ritenevano che fosse nata; diffusosi il suo culto in Occidente, prima ad Erice in Sicilia e poi fino a Roma, la dea venne onorata col nome di Venere (da venus, venustas = bellezza).
Nella Teogonia di Esiodo si narra come Afrodite, nata dal mare in una serena giornata di primavera, venne portata dagli Zefiri prima a Citera, da dove su una conchiglia fu trasferita a Pafo nell'isola di Cipro. La stagione e il luogo: la primavera e il mare. La stagione che ha dato il via al ciclo della vita sulla terra è stata la primavera; dal Caos primigenio le nascenti forme di vita trovarono la loro sede naturale nel mare. Ecco congiunti la primavera e il mare per generare Afrodite.
Fu per antonomasia la dea della bellezza quando vinse la gara suscitata dalla dea della Discordia tra lei, Era e Atena, promettendo al giudice, che era il figlio di Priamo, Paride Alessandro, il possesso della donna più bella del mondo, cioè Elena, moglie di Menelao, re di Sparta; e creando così i prodromi della guerra di Troia.
giovedì 15 marzo 2007
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